giovedì 8 settembre 2022

La Canna da Riva - Vediamola a grandi linee

La Canna da Riva

... per alcuni sconosciuta, per altri "questione personale", altri ancora la definiscono tecnica unica e sola;

Bhe ... ci sarebbe tanto da dire questa disciplina, intere pagine e illustrazioni che danno una minima infarinatura di questo emisfero, ma che in realtà nemmeno con un enciclopedia riusciresti a spiegala, ma oggi ci proviamo, ovviamente vista con i miei occhi e con le mie esperienze ...

Prima di imbattermi nell'affrontare delle vere e proprie competizioni Agonistiche di Canna da Riva, ne sentivo parlare molto poco, disinteressato proprio e non sapevo che tecniche come la Pesca a Bolognese, la Pesca con la Bombarda, erano appendici di essa ... per cui, visto il mio baglio tecnico dell'uso del galleggiante, decisi di approcciarmi all'agonismo!

Un mio compagno di squadra, nonchè un amico e grande campione che cito con orgoglio, Rosario Grasso, mi disse che "imparare la canna da riva o quantomeno cimentarsi in essa, mi sarebbe servita anche per le competizioni di surfcasting"!  da li iniziai a muovere i primi passi;

Qualcuno di voi amici lettori e appassionati, si starà chiedendo quale possa essere l'elemento di unione tra le due tecniche, ebbene si! il maneggiare fili sottili, avere cura di eseguire nodi, asole perfette, presentare le esche nella migliore naturalezza possibile, sono "pillolette" che nelle gare da Surfcasting hanno fatto la differenza, soprattutto quando la ricerca dei pesci di galla o di prede sospettose, impongono preziosismi nella costruzione dei calamenti;

Ma lasciamo il Surfcasting, di cui ci occuperemo in un altro articolo e non perdiamo la rotta ... la canna da riva deve essere intesa come una serie di discipline messe assieme, ognuna di essere può essere applicata in base agli spot, alle condizioni meteo e alla naturale presenza di pesci nel settore in cui si pesca, che sia imposto da un sorteggio nel caso di gare federali o nelle normali attività di pesca amatoriale;

Fanno parte di essa le tecniche: Bombarda, Lancetto, Pesca in Buca, Bolognese, Pesca al colpo ...  e forse qualche altra tecnica che magari non conosco ... :) Esaminiamole in maniera generale (magari a richiesta entreremo nei dettagli):

PESCA CON BOMBARDA:

La bombarda è una tra le attrezzature da pesca che offrono delle ottime opportunità nella ricerca dei predatori di galla e non solo. Una tecnica di cattura molto efficace e se si usano degli assetti specifici può diventare un metodo micidiale.

esempi di bombarda affondanti, semi affondanti e galla

Il funzionamento della bombarda è presto detto. Grazie alla sua forma molto aerodinamica ed al suo peso è un ottimo vettore per lanciare lontano un’esca. Una volta in acqua, va recuperata e grazie alla forma e alle diverse caratteristiche di galleggiabilità, farà lavorare l’inganno a galla o sotto la superficie.

La migliore soluzione per lanciarla da terra è avvalersi di una canna all’inglese di circa quattro metri, con una potenza dai 20 ai 40 gr.  Un'attrezzo del genere, offrirà l’opportunità di lanciare meglio, più lontano e soprattutto usare terminali lunghi, che in questa pesca sono fondamentali.

Poter usare un terminali di due/tre metri, consentirà di insidiare meglio le nostre prede, perché farà lavorare l’esca in acqua pulita, lontano dalla turbolenza della bombarda stessa. Le bombarde hanno delle grammature e delle caratteristiche rispetto alla affondabilità che ne differenziano l’uso.

Le esche migliori da usare con questa tecnica,  sono il coreano, il verme di terra e il saltarello petit o meglio chiamato "tunisino".

Un sugarello ingannato dallo scodinzolio di un coreano innescato con un solo amo

Monteremo il complesso pescante in questa sequenza: lenza in bobina dello 0,20/0,22, bombarda – una perlina in gomma salva nodo –  girellina multipla o sgancio rapido e un terminale abbastanza lungo rigorosamente in fluorcarbon del diametro compreso tra lo 0,12/0,16 – amo possibilmente cristal perchè la sua brillantezza può attirare il pinnuto . Con questo assetto saremo immediatamente in pesca. Le prede più comuni saranno le aguglie, le lecce stelle, le occhiate i sugheri e tutto quello che gironzola intorno, ma non saranno rari attacchi di pesci non proprio piccoli;

LANCETTO:

Nella canna da riva non sempre il galleggiante è protagonista, infatti, pur essendo un derivato della pesca dagli arenili, il nostro lancetto segue una linea propria sia per quanto riguarda l’attrezzatura sia per terminali e accessori in genere. Le prede, poi, non sono proprio le più ricercate, perché spesso la pesca a lancetto ha come obiettivo la quantità e la cattura da record rappresenta un’evenienza rara.

Questo aspetto è legato alla tipologia del fondale abitato da numerose specie che non raggiungono quasi mai dimensioni notevoli. In queste situazioni, però, le abboccate arrivano una dietro l’altra, costringendoci a restare sempre molto concentrati. E il carniere si riempie facilmente.

 

La Donzella, una delle prede tipiche della pesca a lancetto 

Con il lancetto si pesca dalle scogliere, soprattutto naturali, dove il fondale irto di insidie degrada lentamente per poi progressivamente dare spazio alla posidonia, parti di sabbia e alle rocce isolate. Non sono comunque da escludere le scogliere artificiali, purché il fondo sia simile a quello descritto;


Palermo Foro Italico – Campo gara dove si è disputata la Semifinale del Campionato Italiano di Canna da Riva 2022

 

In questi posti troveremo pesci della famiglia dei Labridi, donzelle, sciarrani e saraghi di tutti i tipi, come il fasciato e lo sparlo, ma ci potremmo imbattere in esemplari di piccole spigole o di dentici e cernie che non resistono ad un innesco magari più generoso o attratti dal pesce foraggio presente sulle esche. 

Canne robuste ma leggere e sensibili

Il lancetto può essere praticato con diversi tipi di canne: da quelle per il beach ledgering ad altre dedicate alla pesca dalla barca. L’ideale è un attrezzo lungo intorno ai 5 metri, misura adatta ai lanci lunghi e, allo stesso tempo, a recuperare il terminale anche su fondali accidentati con minori rischi d’incaglio. L’importante è che la punta sia molto sensibile, meglio se del tipo “riportato” in fibra di vetro. Inoltre, l’azione della canna deve permetterci di lanciare lontano senza rischiare che si romperla ma, allo stesso tempo, l’attrezzo deve risultare leggero per non stancare il polso, dato che si pesca sempre tenendo la canna in mano. Un aiuto ce lo può dare anche la placca porta mulinello, che deve essere posizionata in modo tale da bilanciare il peso della canna e permetterci di lanciare comodamente facendo leva con le due mani. Per lanciare a 60-80 metri da riva bastano canne leggere e robuste dalla vetta intercambiabile con potenza fino a 100 grammi.

Ivan Gambino Atleta della Società La Torre Gente di Mare  a.s.d. durante la Semifinale del Campionato Italiano 2022

 Lenze trecciate sul mulinello

Nella pesca con il lancetto anche il mulinello ha la sua importanza, deve di buone dimensioni, con un buon rapporto di recupero, potente e dotato di bobina conica per un’ottima uscita del filo che si traduce in lanci più lunghi. Personalmente non amo diametri importanti quindi un buon nylon del 25 risulta essere più che sufficiente per raggiungere ottime distanze di lancio con piombature relativamente leggere, oppure con multi fibra dello 0,06 fino ad un max di 0.10 di diametro, quest’ultimo, grazie alla sua rigidità sarà più sensibile alle tocche dei pesci. I terminali sono a braccioli: se ne montano due, di lunghezza variabile secondo le prede e in diametri dallo 0,15 allo 0,22, collegati ad un trave dello 0,25  o poco meno, lungo circa 60-90 centimetri. Per pesci leggeri come donzelle e piccoli sciarrani bastano terminali da 15 centimetri dello 0,15-0,19 mentre per i labbridi aumentano a 20 centimetri dello 0,17-0,22 e per saraghi e sparidi si sale a 30 centimetri di nylon dello 0,17-0,19. Valutare anche la scelta del fluorocarbon in base allo spot;

 

 Daiwa J-Braid 8x - leader dei multi fibra

Ami, accessori ed esche

Gli ami adatti per il lancetto sono i nichelati e i bronzati, purché a gambo lungo, per facilitare l’innesco e la slamatura delle prede nelle misure che vanno dal 10 al 14.

 

Sasame ST-05 Setouchi M - Infallibile Penetrazione

Per garantire una perfetta rotazione degli spezzoni che reggono gli ami e ridurre i rischi di accavallamento sul trave, possiamo collegare i braccioli utilizzando delle perline a doppio foro. Il sistema diventa quasi obbligatorio pescando le donzelle, che roteano in fase di recupero e finiscono per ingarbugliare i braccioli se questi non sono collegati attraverso gli snodi.La piombatura finale va da 40 a 120 grammi in base alla distanza di lancio e alla profondità.

Le esche più usate per questa pesca sono il muriddu, esca vincente tra le rocce, il verme coreano , economico e di buona resa, attira tutte le specie che abitano i fondali di roccia e posidonia e il saltarello petit o tunisino, esca unica per mobilità. Un’ottima alternativa è il filetto di calamaro, tagliato a piccole strisce e “cucito” sull’amo più volte.

 

Le esce più usate: Muriddu e Coreano 

Come accennato, durante l’azione di pesca la canna va sempre tenuta in mano, lanci e recuperi si ripetono di continuo e il retino si colma in fretta.

Anche questa tecnica prevede trucchi e malizie più o meno catturanti ma ciò che è davvero importante è l’esatta stima della profondità, così che le mangiate arrivino subito. Nel caso di abboccata immediata, conviene sistemare una clip sulla bobina del mulinello per fermare il filo in uscita sempre alla stessa lunghezza: in questo modo i lanci successivi andranno tutti sull’obiettivo e saremo sicuri di fare una divertente pescata.

 

PESCA IN BUCA

Bella gatta da pelare!

Non sapevo proprio cosa potesse essere, ma poi con il tempo, con esperienza e imparando a guardare sempre lo spot prima di ogni competizione, mi portava a pensare che in mezzo agli anfratti, qualcosa c’era. Da qui, parte la mia ricerca, inizio a leggere, guardare, cercando di trovare la quadra …

Durante le mie competizioni dedico molto tempo a questa sotto disciplina, cerco sempre di farla fruttare nei primo momenti di gara quando, visti gli orari di inizia gara, il pesce dovrebbe ssere più attivo. Ovviamente non sono un professionista, in Italia ci sono Guru di questa discipli, ma io do la mia personale impressione.

Partiamo dalle basi, per intraprendere nella miglio maniera questa tecnica, ci occorrono delle canne particolari, le Teleregolabili. Attrezzi che vanno dai 5 mt fino ai 13 mt … sono canne che in media hanno i primi elementi telescopici e poi iniziano una serie di parti in gomma che bloccano le varie sezioni delle canne …il tutto serve al fine di potere decidere dove calare i nostri travi con i nostri inganni, ma molto più importante è il fatto di poterci permettere di mettere le nostre esche nel “buco” individuato ad una distanza ben precisa, questo perché per la pesca in buca in buca, la lenza deve ricadere perpendicolarmente e non in diagonale al fine di evitare gli incagli.

Teleregolabile – Dettaglio degli stop in gomma

Questa particolare canna, può essere ulteriormente modificata, sdoppiando le vette in modo da avere una sensibilità maggiore.

I travi che uso sono particolarmente raccolti, mantengo una madre dello 0.18 – 0,20 a cui lego braccioli di circa 7/8 cm in grandi linee, poi sono le prove e l’esperienza che insegnano a trovare i giusti assetti … gli ami che prediligo sono sempre degli aberdin nelle misure 12 – 14 a cui riesco ad innescare i classici anellidi o gambero …

 




Esempio di calamento

 

La scelta del piombo può essere altrettanto determinante … mi convince l’idea che un piombino colorato di bianco possa fare differenza in termini attrattivi, che crei un minimo di curiosità nel pesce che poi trova l’esca …

Le grammature, ovviamente, funzionano in base allo spot, a quello che abbiamo sotto. Amo pescare leggero, ma se devo bucare uno strato di alga, sono arrivato anche a 50 grammi di piombo.

Non amo particolarmente usare pasture nella pesca in buca, sono convinto che farine e/o elementi naturali quali cozze, scarti del gambero che sgusciamo o sardine triturate, contribuiscano a saziare il pesce, quindi vado diretto con le esche che ho scelto per quella sessione di pesca.

La pesca in buca è molto imprevedibile, butti la paratura a fondo e non sai mai cosa può succedere, cosa può abboccare, la sorpresa è sempre… in buca!!!

Sciarrano catturato in una buca

Ah dimenticavo: vi ricordate quando dissi che la lenza deve cadere perpendicolarmente sulla buca, bene, cercate di andare un pelo oltre il punto, oltre la buca che avete scelto … l’acqua vi inganna e non entrerete in diagonale in acqua.

bolognese
pesca al colpo



sabato 15 maggio 2021

Tecniche di Pesca - Il Rock Fishing

 

IL ROCK FISHING

Sarago Maggiore catturato con l'innesco del Verme di Rimini - Addaura (PA)

Il Rock Fishing letteralmente “Pescare dalla Roccia”, nasce tanto tempo fa in terra Australiana e Neo Zelandese per via della conformazione rocciosa a picco sul mare. E’ considerato da molti, il cugino del Surf Casting, in quanto a detta di molti,  sono due tecniche di pesca affini, ma in questo, io non sono pienamente d’accordo.

                   
           Uno dei spot da noi frequentati - Capo Zafferano  (Santa Flavia Palermo)

Io nutro una passione smisurata per il Rock Fishing.

E’ quella tecnica di pesca con la quale mi sono approcciato al mare poiché vivo in una zona della Sicilia dove la presenza di roccia sul mare è massiccia e da piccolino, con una semplice bicicletta, riuscivo a raggiungere, quindi inizia così la mia crescita nell’ambito pesca … una canna telescopica in fibra di vetro, un piccolo argano e un filo grosso in bobina … per esca quello che si trovava al mercato del pesce …

Il Rock Fishing è una tecnica che si pratica dalla scogliera più o meno alta dal livello del mare e su fondali particolarmente aspri o con un misto roccia. Al fine di raggiungere spot più o meno impegnativi, è obbligo cercare di mantenersi quanto più leggeri possibili e portare con se l’indispensabile … per questa tecnica, i vari accessori e/o minuteria impiegate nelle altre tecniche di pesca sono superflui … quindi una buona sacca porta canne e un buon zaino in spalla ci permette di muoverci con scioltezza e in piena sicurezza per affrontare ripide discese, scogliere o scalinate come nel caso di uno spot che io e i miei compagni di pesca frequentiamo … dove al termine di essa si trova la vera e cruda roccia.

Una volta raggiunto lo spot che per lo più risulta essere uno scoglio relativamente comodo o un frangi flutto  dove posizionarti … il panorama che trovi è sempre mozzafiato, albe da paura, scogliere a strapiombo che precipitano su un mare blu che cambia colore in base al fondo e tu sei li, piccolissimo sula tua roccia.

Canne in pesca

Il Rock Fishing è una tecnica “grezza”, da vero maschio … nel senso che è imperativo l’utilizzo di nylon di diametri importanti e ami di un certo spessore e di una certa robustezza. Il calamento è perlopiù sempre il medesimo, filo diretto in bobina dallo 0,35 al 0,45 … un’ attacco Sissy o un Safety Clip scorrevole a sostegno di un piombo importante dell’ordine dei 125 gr ai 150 gr, un salva nodo in battuta ad una girella massiccia ed in fine un terminale di 1,50 mt (poi si valuta diametro e lunghezza in base a spot e corrente) e un amo che parte dall’ 1/0 a salire.



Un altro aspetto fondamentale di cui è doveroso parlare, è il campo Esche. Nel Rock Fishing, le sottigliezze degli anellidi, seppur  validi alleati per ingannare i pinnuti, lasciano spazio a grossi Paguri vivi o congelati da precedenti pescate, Vermi di Rimini, eccellente per i periodi estivi, Bibi di Chioggia o Coffa per i periodi invernali, ma non si disdegna mai la mitica Sarda, Tranci di Calamaro o Seppie intere … insomma esche importanti … esche da Big …


    
                              Verme di Rimini                                                   Bibi di Chioggia o Coffa

Il Rock Fishing è uno stile di pesca veramente “ignorante” dove non c’è una via di mezzo … o si ama, o si odia. E’ una pesca che ti vincola, sei costretto a praticarlo in ore di luce perché, ovviamente, non puoi affrontare una scalata al buio o con una semplice lampadina in testa … gli spot sono spesso difficili da raggiungere, combatti costantemente con le zanzare che sono sempre li a farti compagnia … il pericolo costante di “arroccare” ad ogni lancio e di passare mattinate a fare nodi e calamenti, ma il fascino, l’ebbrezza che una grossa preda catturata a Rock Fishing è imparagonabile a qualsiasi altra tecnica di pesca, secondo me. Quando si pesca dalla spiaggia ed incanni una preda, anche di taglia, basta semplicemente non forzarlo a seconda di che fili stai usando e con parsimonia, lo porti a riva … nel Rock Fishing, non è così, la giusta ferrata … staccarlo subito dal fondo per non farlo intanare e in egual modo non forzare troppo … recuperare alla giusta velocità per non fare incagliare il piombo … tutto questo per portarlo a tiro di guadino e poter dire “ECCOLO” o “ECCOLA”.


Che pesci ci aspettiamo dal Rock Fishing?! … Bhe, indubbiamente tutti i pesci che arrivano sono ben accetti, anche perché per via degli inneschi voluminosi, per gli ami utilizzati, prendere il pescetto è difficile, a meno che non sono muniti di apparato boccale abbastanza largo come nel caso dei Sciarrani capaci di inghiottire un amo del 2/0,  ma la preda più ambita rimane sempre e solo lei,  l’ORATA, non si sa per quale strana ragione … forse è il pesce più affascinante che ci possa essere, ma non è raro incannare Saraghi, Cernie, Ricciole e Dentici e capita pure di prendere dei bei polpi, episodi vissuti frequentemente, ma c’è un pesce che non manca mai di cui ormai per goliardia e fattori di scherzo con gli amici e compagni sono considerato il RE, the King … la Murena … pesce che non ha “pietà” … sempre li in agguato, pronta e affamatissima, mangia su tutto … una vera bestia nera …


Per concludere quando detto, il ROCK FISHING è la tecnica la mia tecnica di pesca, quella che mi ha dato più cappotti, ma anche più soddisfazioni e e non credo la possa mai abbandonare!!!!

Link Youtube Channel: Trinacria Fishing Group

Link Play List: Rock Fishing

 

Dario Aiello

Pro Staff Trinacria Fishing Group

domenica 9 maggio 2021

La Pesca... cosa è per noi?

 

LA PESCA 

Molte volte, ci capita di essere in presenza di persone, amici, conoscenti o perfetti sconosciuti, che al sentir la parola PESCA, fanno gli “occhi storti”… ti guardano quasi come un’alieno, utilizzando  la solita frase scontata: “io il pesce lo compro!” o “ma chi te lo fa fare”

Sono ormai anni che andiamo a pesca noi del Trinacria Fishing Group, ognuno di noi, ogni fondatore di questa realtà, ha iniziato da piccolo, si è cimentato in tutte quelle situazioni, tecniche che la disciplina impone … con risultati più o meno soddisfacenti. Ognuno di noi, poi, con il tempo, ha scelto la tecnica che più lo aggrada, che più lo appaga e che più lo soddisfa in termini di pescato, emozioni e serenità.

La Pesca è un’arte!

La Pesca è poesia!

La Pesca è quella situazione in cui ti ritrovi ad essere tu e di fronte a quella vastità chiamata mare … situazione per la quale metti in campo tutta la tua inventiva ed esperienza per cercare di catturare una bella preda … e magari concludi con il suo rilascio … perché l’emozione di rimettere un pesce in acqua e vederlo scivolare tra le tue mani non ha prezzo.

La pesca è momento di convivialità e di amicizia … un momento in cui premi il tasto reset e cancelli i pensieri negativi che fanno parte della quotidianità … lo vediamo adesso … lo stiamo vivendo in questo momento dove il nemico silenzioso, si insinua tra di noi e ci sta facendo perdere il contatto con quanto di più bello c’è ovvero lo stare insieme alle persone a cui vuoi bene e che ti fanno stare bene. La pesca nella sua semplicità … tutto questo lo annulla ed in questo preciso momento e con le dovute cautele é quell’elemento che ti rende libero e ci fa sentire vivi.

Forse chi non ha mai avuto una canna ed un mulinello in mano, non potrà mai capire ciò che si prova a stare a guardare il mare, un sole che si leva ed uno che tramonta … il profumo del mare, il vento in faccia … e poi c’è la magia della notte … cieli stellati … il rumore le mare che accarezza l’arenile e tu che hai un pesce attaccato, ti avvicini in acqua e ti lasci accarezzare da quella immensità … cambia tutto quando becchi le situazioni estreme, onde, frangenti … la salsedine che ti secca la pelle … quando sei in mezzo la burrasca … dove tutto è una sfida tra te e la natura.

La Pesca, la vive anche la tua famiglia, non è semplice avere a che fare con noi  pescatori … gli argomenti quelli sono … per chi ti ascolta e non capisce è solo monotonia, ma per noi è come aprire Wikipedia o un grande classico di chissà quale grande autore …

Per concludere, una sola citazione resta veritiera … “Non è importante il pesce che prendi, ma la pace che ti porti a casa”

La Pesca è VITA!!!

Ivan Gambino

Pro Staff Trinacria Fishing Group

sabato 8 maggio 2021

Come va effettuata la pasturazione? ... vediamolo insieme

 


PESCA A BOLOGNESE - LA PASTURA

La ricerca del pesce, comporta un’ inevitabile conoscenza degli ambienti, della biodiversità presente in mare e degli stili  alimentari dei pinnuti. A tal proposito, affronteremo un argomento fondamentale per la buona riuscita di una sessione di pesca e più nello specifico di “Tecnica alla Bolognese” in mare.

Non ci soffermeremo sulla tecnica, sul web si trovano tanti spunti per imparare e migliorare le proprie capacità, oggi, noi del Trinacria Fishing Group, tratteremo l’argomento pastura e brumeggio.

Per avere una ottima azione di pesca è fondamentale riuscire ad avere a tiro di canna le nostre prede e per ottenere ciò, dobbiamo invogliarli ed attirarli con dei componenti validi che più nello specifico, si identificano con gli sfarinati della Cormorano Pasture, eccezionali per le loro proprietà organolettiche, arma vincente per noi pescatori. Carichi di aminoacidi ed ingredienti scelti minuziosamente, le pasture invoglieranno il pesce a rimanere sotto il nostro galleggiante per poi attirarlo il nostro inganno.

Gli sfarinati della Cormorano Pasture, durante le fasi di preparazione, non richiedono particolari stratagemmi per la presentazione in acqua ed è possibile combinarle tra loro, in modo e maniera da rendere il composto unico nel suo genere. Tempi e quantità di bagnatura la renderanno validissima per insidiare le prede in tutta la colonna d’acqua. Quindi, dopo una prima miscelazione di sfarinati dai vari gusti, si provvede ad aggiunge poco alla volta l’acqua. Su questo punto vi vorremmo dire di usare sempre acqua di mare per preparare l’impasto e possibilmente del luogo dove si intende effettuare la pescata, se vi state chiedendo il perché, semplicissimo, il pesce è abituato a vivere in quell’ambiente, con quegli odori, quelle micro particelle in cui si nutre. Ritornando alla preparazione della pastura, dopo avere bagnato, iniziamo a mescolare lo sfarinato fino ad ottenere il composto adeguato, più duro se si intende farlo arrivare al fondo come nel caso della “Cefalo Bianca” per insidiare i muggini, o della “Cozza e Bibi” per insidiare l’orata, ma possiamo lasciare più friabile per far sì che il composto si vada disgregando nella colonna d’acqua per insidiare prede di mezz’acqua come l’occhiata e la spigola utilizzando una pastura “Sarago, Spigola e Orata”.

Dopo la bagnatura e dopo aver raggiunto la consistenza adeguata, bisogna lasciare riposare la pastura per far sì che tutte le particelle catturino l’acqua. Dopo qualche minuto, vaporizzare un po di acqua, rimescolare e la pastura è pronta per l’impiego. A questa, per aumentarne la profumazione, possiamo aggiungere degli oli proposti dalla Cormorano Pasture che potrete trovare sul sito.

La pasturazione, nelle fasi iniziali della pescata, deve essere abbastanza copiosa per poi regredire con intervalli di circa 15 minuti a lancio di boccia, questo per far si che il pesce non si nutra esclusivamente dello sfarinato, ma ne sia attratto e vincolato dalla profumazione.

La vasta gamma di pasture presenti sul sito www.ilnidodelcormorano.it , ci permetterà di insidiare numerose specie ittiche, tra le più ricercate nel mondo della pesca a bolognese essendo sicuri di mettere in acqua un prodotto scelto e selezionato.

Link Youtube: Cormorano Pasture

Trinacria Fishing Group